1. Spazio: ad ogni cosa il suo posto e a ogni pianta il suo vaso
    Le piante, come la maggior parte di noi uomini, non amano la folla ed essere in posti affollati: se le lasciate in queste condizioni avvizziscono e si spengono. Quindi,ad ogni pianta il giusto vaso: che sia di coccio, di plastica o di pietra, considerate anche lo spazio che le radici della vostra pianta avranno a disposizione: una melanzana ha bisogno di più spazio del basilico, ad esempio.
  2. Tempo: ovvero condizioni climatiche
    Ogni balcone ha un microclima differente, per cui é perfettamnete inutile che vi ostiniate a competere con i maestosi gerani carminio della vostra vicina il cui balcone é a est. Se il vostro é a nord, la luce e le ore di sole saranno diverse e, forse, non avrete mai cascate di gerani, ma che ne dite delle delicate campanule?
    E vogliamo portare questo concetto all’estremo ed essere dei “Mastergardener”? Bene, se miriamo alto allora dobbiamo addirittura riconoscere che non solo ogni balcone é un microclima, ma che nello stesso balcone microclimi diversi coesistono e ci danno l’opportinità di giocare e provare.
    Ricordate, ad esempio, che i gerani, le rose, l’ibisco, il profumato mirto e le allegre gerbere sono delle “lucertole”, cioé adorano il sole e non lo patiscono, se ben idratate e concimate. Le begonie e la verbena invece sono meno patite del sole , seppure non ne disdegnano, ma in quantità calibrata. Ed infine, attenzione alle timide e delicate campanule ed ai “Non ti scordar di me” che sono un pò modello “algida lady del Nord” per cui l’ombra é loro amica.
  3. Insetti e malattie? Cuocete il vostro terreno a 80°C
    Non sto davvero scherzando: se precedentemente idratato correttamente (no al fango) e messo a scaldare alla temperatura di 80°C per circa 30 min, il vapore sterilizzerà blandamente la terra. Ovviamente, lasciate raffreddare prima di cominciare a seminare.
  4. Nutrimento piante
    Le piante hanno bisogno di nutrimenti specifici e mentre quelle radicate nella terra spesso riescono a trovare tali sostanze allungando le radici nel fertile suolo, le piante da “balcone” non hanno questa possibilità. Che fare?
    • Fertilizzanti liquidi specifici almeno ogni quindici giorni
    • Terriccio granulare che trattiene l’acqua ma senza creare ristagni dannosi.
    E l’acqua é uno, se non IL, maggior quesito: innaffiare, ma non annegare.
    Come giungere alla misura corretta? La regola del dito non sbaglia mai.
    Conficcate un dito nel terriccio: se lo strato sotto quello più superficiale é leggermente umido, BINGO!, avete la situazione ottimale.
  5. A caccia di azoto e calcio con i trucchi della nonna
    Una scorta invidiabile e naturale di azoto? Fate un infuso con foglie di pomodoro marce e di ortica e servite a temperatura ambiente, unendolo all’acqua dell’innaffiatura.
    Volete garantire alle vostre creature anche il calcio? Bene, preparate almeno una volta ogni due settimane delle uova sode per i vostri cari e usate l’acqua in cui le uova hanno bollito per innaffiare, sempre diluendola, le piante.